Come nutrire la cavia

« Older   Newer »
  Share  
Criceta92
view post Posted on 2/6/2007, 14:39




La cavia e' un animale vegetariano e erbivoro.
la cavia puo' vivere essenzialmente di fieno (sempre a disposizione) e semini e/o pellets appositamente studiati e equilibrati per cavie (si trovano nei negozi di animali).Si consiglia di basare l'alimentazione sul fieno polifita (non di erba medica, troppo ricco di proteine e carboidrati) che puo' essere somministrato a volonta' .

Attenzione: Verificate che il mangime sia espressamente per cavie! (e' tollerato il mangime per conigli ma quello per i criceti e' da evitare). Attenzione anche a utilizzare fieno preso in campagna senza essere sicuri che non provenga da erba trattata con anticrittogamici che sarebbero fortemente dannosi per i nostri "topini".

Integrare fieno e pellets e/o semi con almeno una buona dose di verdura e/o frutta fresca e' piu' che consigliabile per far felice la nostra cavia e per scongiurare il rischio di carenze vitaminiche. Vedrete che piacere sara' vederle avventarsi sul cibo fresco! Frutta e verdura fresca sono una ottima fonte di vitamine che elimina la necessita' di integrare l'acqua. 100 grammi di verdura fresca al giorno per cavia.
Evitate di fornirgli parti aeree di piante e bulbi di fiori perché la maggior parte e' velenosa per i nostri amici. Si sconsiglia anche il prezzemolo perché sembra velenoso.

Le cavie, come noi, non sintetizzano la vitamina C. Ne consegue che, o e' contenuta nel mangime in semi o pellets in quantita' corretta, oppure andra' usata vitamina C in polvere da aggiungere all'abbeveratoio. Le cavie necessitano di circa di 5mg per kilo di peso, quindi, ad esempio una cavia di 700gr di peso necessita' di 3,5 mg di vitamina C (acido ascorbico) al giorno. E' buona norma fornire verdure che contengano molta vitamina C: le più ricche sono i peperoni rossi, il prezzemolo (che però è ricco anche di calcio, quindi non eccedere), le foglie di cavolo.
QUALSIASI CIBO FORNITO ALLE CAVIE NON DEVE ESSERE FREDDO DA FRIGO O TROPPO BAGNATO.

Il cibo troppo freddo puo' procurare pericolosissime congestioni alla nostra cavietta mentre quello troppo bagnato provoca facilmente dissenteria. Quindi lasciate un po' di tempo il cibo a temperatura ambiente prima di darlo alle bestiole e asciugate la verdura appena lavata. NON DARE ALLE CAVIE VERDURA CRUDA CHE SIA STATA SURGELATA.Qualsiasi cibo durante il desurgelamento subisce dei processi di forte sviluppo di batteri che rischiano di fare molto male alle nostre cavie


Se volete somministrare dell'erba spontanea alle vostre caviette tenete presente questi 5 punti:

1Non raccogliete erbe sui bordi delle strade o in parchi frequentati da cani o altri animali

2Non raccogliete niente che non conoscete

3Non lasciate l'erba raccolta in sacchi di plastica e non tenetela ammucchiata: arrivati a casa distribuite l'erba che non viene consumata subito su fogli di giornale o pannelli di legno, meglio ancora lasciatela seccare al sole. In ogni caso smuovetela frequentemente.

4Non raccogliete piante malate o ammuffite

5Raccogliete in prevalenza graminacee e in percentulai minori vari tipi delle altre specie commestibili e alternate sempre l'erba fresca con la verdura e il fieno, soprattutto se i vostri animali non sono abituate a questo tipo di alimentazione naturale
Le specie commestibili di erbe selvatiche sono:


Coda di topo e coda di volpe-E' una graminacea foraggera molto comune anche da noi e quindi di solito è ccompreso nel fieno comune; si riconosce per l'infiorescenza a pannocchia cilindrica molto stretta. Viene molto apprezzato per l'elevato contenuto di fibra e lo scarso contenuto in proteine e calcio e perci��considerato la "base" dell'alimentazione per porcellini e conigli. Si può lasciare sempre a disposizione perché molto gradito, non ingrassa ma fornisce molta fibra, ottimale per tenere limati i denti e anche semplicemente come "passatempo" per gli animali

Trifoglio rosso e bianco- Il trifoglio (tutte le varietà è una leguminosa tra le più apprezzate dalle cavie). E' abbastanza ricca di calcio, quindi anche questa non va data troppo spesso. Come tutte le leguminose può causare gonfiore: introducetela lentamente nell'alimentazione.

Erba medica-L'erba medica è molto ricca di calcio e di ossalati. Come tutte le leguminose può causare gas intestinali soprattutto se somministrata fresca: è quindi consigliabile seccarla o perlomeno lasciarla appassire. Per il suo altissimo potere nutriente è un ottimo alimento per i cuccioli e le femmine gravide, ma deve essere limitato (se non eliminato) dall'alimentazione quotidiana di tutti gli altri animali adulti (oltre i 6 mesi), soprattutto in presenza di calcoli.

Tarasacco-Questa è una piantina che davvero *tutti* conoscono, il dente di leone, quella che fa i famosi "soffioni", che poi sarebbero i semi. E' comunissima ovunque, nei prati e negli orti incolti o a bordo delle strade. Viene utilizzata in cucina per la sua bontà sono infatti commestibili tutte le parti della pianta, foglie, fiori e radici) e in medicina per i suoi effetti tonici e depurativi. Purtroppo il tarassaco ha un'alto contenuto di calcio: è un'erba buona ma è meglio limitarne l'uso, soprattutto per cavie e conigli oltre i 6 mesi di età.

Borsa del pastore-Pianta della famiglia delle Crucifere/Brassicacee, comunissima nei prati e a volte addirittura invadente. E' facilissimo riconoscerla per la caratteristica forma "a cuoricino" delle foglioline. E' commestibile anche per gli umani ma non ha un sapore particolarmente gradevole, molto utilizzata in campo erboristico per le proprietà coagulanti e cicatrizzanti dovute all'alto contenuto di tannini.

Achillea- L'achillea, appartenente alle Asteracee, è una piantina infestante molto comune nei prati. Può avere fiori bianchi o più o meno rosa ed è molto facile da riconoscere. Viene utilizzata in erboristeria come calmante, cicatrizzante ed emmenagogo. Ai fini eduli(cioè per essere mangiata) può essere aggiunta alle minestre o alle insalate e viene usata in amari e digestivi. E' una buona erba da prato, un tempo veniva considerata un ottimo rimedio contro la scabbia degli ovini.

Piantaggine-Piantina appartenente alla famiglia delle Plantaginacee. Nei nostri prati potete trovare diverse specie di piantaggine, ma i più comuni sono la Plantago major , la Plantago lanceolata e la Plantago media. E' molto apprezzata anche in cucina, lessata o cruda in insalata, ed è graditissima a conigli e cavie.

Centocchio-Piantina infestante appartenente alla famiglia delle Cariofillacee, annua, alta pochi centimetri, forma vasti tappeti di foglioline tenere costellate di minuscoli fiorellini bianchi a forma di stellina. E' molto comune, facile da trovare e riconoscere soprattutto in primavera e autunno quando l'altezza della vegetazione circostante rimane limitata. E' commestibile anche per gli umani, lessato o in minestre, soprattutto associato all'ortica.

Portulaca-Piantina della famiglia delle Portulacacee, con aspetto prevalentemente strisciante, fusti carnosi, piccole foglioline succulente e fiorellini gialli che sbocciano solo in pieno sole. E' molto comune nei terreni asciutti e sabbiosi, teme il freddo e il gelo, perciò in inverno sparisce completamente, ma si autosemina con facilità.Ne esistono anche parecchie varietà coltivate a scopo ornamentale, con fiori di diversi colori.
E' completamente commestibile, si mangiano sia le sommità che i fiori in insalata o cotti. Contiene alte quantità di vitamina C, tanto che un tempo veniva utilizzata contro lo scorbuto e pare sia utile in caso di infezioni delle vie urinarie.

Ortica-E' una pianta della famiglia delle Orticacee, è la classica ortica, quella da cui di solito fuggono tutti perché è appunto, urticante. L'ortica invece è una simpatica piantina, commestibile sia per gli animali che per gli umani (cotta ovviamente, in minestre, risotti, ripieni...). Attenzione alla raccolta, servono un paio di guanti spessi.
E' considerata un'ottima pianta foraggera ma è meglio farla seccare prima di darla a coniglie e cavie, infatti è compresa in molti tipi di fieno commerciale.

Malva-Piantina della famiglia delle Malvacee, fiorisce dall'aprile all'autunno con fiorellini "color malva" (rosa scuro) e viene coltivata come pianta medicinale e commestibile. Contiene mucillagine (che conferisce alla pianta un alto potere emolliente), glucosio, ossalato di calcio, vitamine e pectina. La Malva sylvestris è molto simile alla Malva neglecta, un parente stretto che si differenzia dalla sylvestris per il fatto di avere le foglie più tonde (la sylvestris ha i lobi più pronunciati), ma comunque le due piante hanno lo stesso utilizzo.

Timo-Il timo appartiene alla famiglia delle Lamiacee. Esistono parecchie specie di timo, generalmente tutte commestibili. Comune soprattutto nei prati assolati di montagna, ai bordi dei sentieri, è il Thymus Longicaulis. Il timo è utilizzato soprattutto come pianta aromatica e medicinale ad effetto antisettico e stimolante; nell'antichità veniva usato anche per contrastare i processi putrefattivi dei cibi.

Verbena-Pianta della famiglia delle Verbenacee molto diffusa nei prati e negli incolti, passa inosservata perché ha un aspetto quasi anonimo, foglie piccole e fiori quasi insignificanti posti su lunghi steli. Pare che abbia alcune proprietà preventive e curative nei confronti dei calcoli renali e proprietà vermifughe nei ruminanti.
Le foglie sono abbastanza amare, quindi ad alcuni animali non è gradita (i porcellini la mangiano ma i conigli non sempre).

Silena-Piantina appartenente alla famiglia delle Cariofillacee, viene volgarmente chiamata bubbolina ed è facilmente riconoscibile per i fiorellini dal calice rigonfio. Esistono moltissime specie di Silene, alcune delle quali molto diffuse, come la Silene inflata e la Silene alba. E' commestibile anche per gli umani e si mangia sia cruda sia cotta, in risotti, minestre, ripieni.

Vite-Specie del genere Vitis appartenente alla famiglia delle Vitacee, assieme al genere Parthenocissus e Ampelopsis, questi ultimi molto diffusi da noi come piante esclusivamente ornamentali. La Vitis vinifera è la classica pianta di vite, quella da uva bianca o nera, da non confondere con le cosiddette "vite americana" e "vite canadese" ornamentali (Parthenocissus tricuspidata e Parthenocissus quinquefoglia) che hanno foglie e bacche tossiche, anche per l'uomo.

Gelso-Il gelso è molto comune nelle campagne, sia nella varietà alba che in quella nigra: la differenza tra le due si vede nella forma delle foglie e nel colore dei frutti, più rari nella varietà alba e più rari (il colore delle classiche more di rovo) nella varietà nigra. Anche i frutti sono commestibili ma attenzione a non raccoglierli acerbi perché contengono un allucinogeno.
Le foglie della varietà alba e della nigra sono molto diverse tra loro. Qui trovate un'immagine da cui si vede chiaramente la differenza nella forma delle foglie.


Le piante selvatiche commestibili o da evitare sono:

Ranuncolo-Esistono molte varietà di ranuncoli: nei nostri prati sono molto diffusi il Ranunculus acris (con dei fiorellini gialli) e, soprattutto in montagna, il Trollius europaeus o botton d'oro. Tutte le specie di ranuncoli sono tossiche quando la pianta è fresca, ma il principio attivo diminuisce la sua tossicità quando la pianta viene seccata. Evitate comunque di raccoglierlo: il botton d'oro tra l'altro è una specie protetta quindi non va raccolta in ogni caso.

Romice- Il genere Rumex fa parte della famiglia delle Poligonacee e ad esso appartengono molteplici specie di piante, abbastanza simili per quanto riguarda l'infiorescenza. La pianta contiene vitamina C, molto ossalato di potassio, acido ossalico, ferro. Se ne raccolgono le foglie tenere per utilizzarla in insalata e minestre ma deve essere consumata con *molta* cautela a causa dell'alto contenuto di ossalati. Vietatissima in caso di litiasi e insufficienza renale in genere. Sono stati segnalati casi di intossicazione con danni renali in bambini che ne avevano consumate alte dosi. Pur non essendo propriamente tossica per conigli e cavie è decisamente meglio evitare di raccoglierla.

Robinia- La robinia è una pianta diffusissima in tutta l'Europa ma originaria degli Stati Uniti. Ormai è diventata quasi un'infestante, a discapito di molte altre specie autoctone. Cresce infatti rigogliosa su ogni tipo di terreno, fino circa ai 1200 metri di altitudine. I fiori sono commestibili (vengono infatti consumati fritti e pare siano ottimi) ma il resto della pianta (fusti e foglie) contiene una sostanza tossica (anche se ci sono pareri contrastanti sulla tossicitଠalcuni danno rametti di acacia ai conigli senza segnalare nessun problema, forse dipende dalla quantità.

Vitalba- La vitalba è una pianta rampicante molto comune ai bordi delle strade e degli orti, lungo le reti di recinzione o abbarbicata alle piante negli incolti. E' caratteristica per le infiorescenze che, a maturazione, si trasformano in soffici piumini. Fa parte delle Ranuncolacee e, come tutte queste piante, contiene Anemonina, un alcaloide abbastanza tossico. Nonostante questo spesso se ne mangiano i germogli lessati, raccolti in primavera, quando la concentrazione del principio tossico è abbastanza leggera.

Pepe d'acqua- E' una pianticella che raggiunge un'altezza media di 50 cm e si trova comunemente nelle zone umide, nel sottobosco o lungo i fossati e i canali d'irrigazione. E' aromatica e piccante e le sue foglie possono essere utilizzate al posto del pepe. Si utilizza comunque in modiche quantità. Benché non sia tossica negli umani, pare che nei conigli possa causare danni al fegato e ai reni: di effetti nei porcellini non abbiamo notizia, ma direi che è meglio evitare.

















 
Top
I love animals
view post Posted on 28/6/2012, 20:33




wow non sapevo tutte queste cose! sono una stupida do troppo tarasacco allla mia cavietta!!!!! da ora in poi un mazzolino a settimana u.u
 
Top
1 replies since 2/6/2007, 14:39   1941 views
  Share